TRIGGER POINT 

Che cos'è

Un’attività fisica intensa senza la giusta preparazione. Errori posturali. Movimenti sbagliati che si ripetono nel tempo. Troppe ore davanti al computer o chine sull’asse da stiro, ma anche una vita eccessivamente sedentaria, in cui si trascorrono lunghi periodi nella stessa posizione senza dare la possibilità ai muscoli di allungarsi e distendersi. Tutti questi atteggiamenti possono provocare delle tensioni, debolezza dei muscoli e difficoltà nei movimenti degenerando in una vera e propria disfunzione muscolare che si manifesta, ad esempio, nella difficoltà a compiere atti semplici come stendere o alzare il braccio.

Una digitopressione profonda dei tessuti, allora, può dare risultati ottimali alleviando i fastidi e migliorando la mobilità. Attraverso delle digitopressioni sui cosiddetti trigger points, i 'punti grilletto', dove si accumulano le tensioni, si proverà dapprima un fastidio ma dopo poche sedute si vedrà come le trazioni si allentano, i movimenti risultano più sciolti e il dolore scompare. Oltre che a sottoporsi ad un ciclo di digitopressioni, però, è importante anche modificare le proprie abitudini, correggere gli atteggiamenti posturali sbagliati ed evitare manovre ripetitive e continue nel tempo.

Che cos'è un punto trigger

Per l’agopuntura cinese, da cui deriva la tecnica Trigger Points, il corpo umano è costellato di nodi energicamente attivi, sorta di interruttori che gestiscono le funzionalità dell'intero organismo. Intervenendo su di essi, l’agopuntore modifica l’equilibrio del corpo in senso positivo e a scopo terapeutico. Nello stesso modo il massaggiatore stimola zone cutanee di punti energicamente attivi, che ovviamente possono cambiare da individuo a individuo. I 'punti grilletto', sono aree localizzate estremamente irritabili, collocati all’interno di una fascia tesa di tessuto muscolare. Se toccati, anche solo semplicemente schiacciandoli, possono quindi provocare fastidio o dolore. Essi possono dislocarsi su tutto il corpo, ma la tecnica Trigger Points coinvolge esclusivamente il rachide, cioè dalla testa alla zona sacroiliaca (fin quasi sul gluteo).

I punti trigger possono essere latenti, e in questo caso emergono solo toccandoli, in base al fastidio provocato. Oppure possono essere punti cosiddetti 'attivi' quando, si manifestano attraverso delle fitte o si prova una sensazione di dolore fisico. Può capitare, ad esempio, di respirare male, di sentire il fiato corto e affaticato, a cui si aggiunge una stilettata, una contrattura alle spalle.  Questo è indice di un trigger point attivo sul muscolo del dentato posteriore superiore, definito “inspiratorio” proprio perché contraendosi eleva le coste. Altra zona che può essere significativamente dolorante è quella lombo-sacrale, facilmente irrigidita con punti trigger attivi se si sta molto in piedi o ci si piega di continuo.

Perché fa bene

La tecnica Trigger Points è indicata per tutte le situazioni flogistiche dove si presentano tensioni, dolori articolari e in presenza di una minor ampiezza dei movimenti, dove ci sono rigidità, ipersensibilità e debolezza muscolare. La digitopressione aiuta a ritrovare la giusta funzionalità, ove il corpo risulta più flessibile con una conseguente sensazione di benessere generale. La tecnica Trigger Points deve essere considerato come una “terapia aggiuntiva” che aiuta a rendere i muscoli più attivi facendo ritrovare la corretta postura ed eliminando i punti di tensione.


Per ottenere risultati significativi ci si dovrà sottoporre ad un ciclo di almeno 10 sedute ma già dopo le prime sedute si possono notare i primi benefici in termini di mobilità e agilità. Tuttavia, se non si cambiano le abitudini che hanno portato alla formazione dei punti grilletto, i benefici della tecnica saranno ben presto vanificati.

Vi è da dire, infine, che la tecnica trigger points è legato alla concezione olistica orientale e alla medicina ayurvedica per cui le tensioni accumulate sul fisico sono strettamente correlate allo stato d’animo, non solo agli errori posturali. Secondo la tradizione ayurvedica, ad esempio, se i punti di contrattura si trovano nella zona cervicale è perché si hanno problemi con l’autovalutazione del proprio sé. Ancora, le rigidità nella testa raffigurano preoccupazioni legate alla propria immagine e persona, all’autorealizzazione. Per quanto concerne la zona delle spalle e quella centrale si manifestano contrazioni quando si è di fronte ad un bivio, ovvero si debbono operare delle scelte non facili. La zona dorsale, invece, rispecchia la vita emozionale del bambino, e dunque ci possono essere punti trigger a causa di problematiche non risolte, come la paura del buio, del fuoco o a causa di rapporti conflittuali con i genitori. Infine la parte lombo sacrale è strettamente legata alla sfera sessuale, esprimendo rapporti di cattiva qualità con il partner.

it.wikipedia.org/wiki/Tender_point